Sito di importanza Comunitaria e Area Naturale Protetta Regione Toscana - Rete natura 2000 SIC IT5140002 

Sito di importanza regionale (SIR n. 36) del Sasso di Castro e Monte Beni

nella Valle del Santerno del Comune di Firenzuola

   

DA:

CORRIERE FIORENTINO.it

LA ZONA GAIA

Nell'oasi dei mufloni

Il viaggio alla scoperta dell’oasi protetta di Covigliaio, nel comune di Firenzuola

In questa stagione nell'oasi del Covigliaio, fra il passo della Futa e quello della Raticosa, si cammina in cerca dei mufloni. Nella zona dell'Alto Mugello, un tempo chiamata le Dolomiti di Firenze, nell'area protetta intorno al Sasso di Castro, al monte Beni e al monte Freddi, c'è ancora il lupo. L'oasi si trova a Covigliaio, una frazione di Firenzuola.

Istituita negli anni Settanta, è gestita dai diversi agricoltori/proprietari, dal circolo Legambiente Alto Mugello e da associazioni venatorie e promossa dall'Anpil di Firenzuola (Sasso di Castro/ monte Beni) su proprietà terriere private e non demaniali. Da due anni a questa parte. L'oasi, detta anche del Belvedere per il panorama circostante, è più fruibile a tutti. Che si tratti del camminatore esperto piuttosto che del passante più distratto del valico appenninico, grazie ad alcuni fondi comunitari sono stati riaperti e ripristinati sentieri, rigenerato le fontane presenti e migliorata tutta la cartellonistica locale.Le Dolomiti di Firenze erano considerate le montagne a ridosso di Covigliaio, almeno fino agli anni Sessanta, quando era una ridente stazione climatica dotata di quattro alberghi.

La frazione, antica stazione di posta (famoso l'albergo della Posta) nasce alle pendici del monte Beni (1264 mt) e guarda tutta la valle del Santerno. A differenza dei rimboschimenti degli anni Venti, e successivi, ad opera del Corpo Forestale in cui predominò la messa a dimora della Douglasia, specie di abete non autoctona ma tra le più diffuse in selvicoltura e per la generazione di biomassa, (grazie alla sua resa e capacità di crescita), successivamente, anche ai diradamenti, si sono inserite specie locali e latifoglie (acero, frassino e cerro) avviando comunque sperimentazioni su abeti (Bianco, Rosso e Douglasia) e pini su circa 200 ettari di estensione. Oggi, camminando, fino a 900 metri, si nota maggiormente il cerro e il carpino, dopo predomina decisamente il faggio. Si incontrano i caprioli e i mufloni che, in questo periodo, dalla roccia, silenziosi, scendono alla ricerca del cibo. Furono inseriti negli anni Settanta, ma oggi il lupo arrivato dagli Appennini predomina sugli stessi. Da un nucleo iniziale, se ne contano oggi circa duecento capi.

Start up Dalla strada statale della Futa (SS 65) verso il Passo della Raticosa (e Bologna) si arriva alla frazione del Covigliaio. In località Faggiotto (al casotto Anas), sulla sinistra venendo da Firenze, si incontra l'ingresso dell'oasi. Sono quattro gli itinerari principali che approdano ai monti circostanti che toccano i 1300 metri del monte Freddi.

Laura Villoresi28 dicembre 2012 (modifica il 29 dicembre 2012)