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per chi ama la natura e lo star bene

Sito di importanza Comunitaria e Area Naturale Protetta Regione Toscana - Rete natura 2000 SIC IT5140002 

Sito di importanza regionale (SIR n. 36) del Sasso di Castro e Monte Beni

nella Valle del Santerno del Comune di Firenzuola

   

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Sito di importanza Comunitaria e Area Naturale Protetta Regione Toscana - Rete natura 2000 SIC IT5140002 

Sito di importanza regionale (SIR n. 36) del Sasso di Castro e Monte Beni

nella Valle del Santerno del Comune di Firenzuola

   

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per chi ama la natura e lo star bene

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FIRENZUOLA

Il nome del paese, che significa piccola Firenze, fu suggerito dallo storico Giovanni Villani ( XIV secolo), che ideò anche lo stemma raffigurante per metà l’arma del comune di Firenze (il giglio) e per l’altra metà del popolo (la croce rossa in campo bianco).

Le prime tracce di Firenzuola sono molto antiche, risalgono a quando la Repubblica Romana costruì la strada Flaminia Minor, disegnandone parte del tracciato (oggi ancora percorribile) presso il Passo della Futa, per collegare Bononia ad Arretium.

Data la posizione strategica dell’alta valle del Santerno, la prima pietra di Firenzuola venne posta il 9 Aprile 1332, per mano della Repubblica di Firenze, a difesa dei suoi confini e allo stesso tempo come avamposto in terra di Romagna.

Durante il 1400 le fortificazioni vennero ristrutturate da Antonio da S. Gallo, uno dei migliori architetti del Rinascimento, per far fronte alle nuove tecnologie belliche.

La Nova Civitas Fiorentina venne poi distrutta da un forte terremoto a metà del ‘600, venendo contemporaneamente colpita da una grave epidemia di peste.

Si narra che durante il terremoto una giovane monaca, suor Diomira Allegri, si recò in cima a una collina e pregò affinché Firenzuola non venisse mai più distrutta dal terremoto.

Tutti i cittadini sanno che “Firenzuola sarà scossa, ma non percossa”.

Nel 1944 Firenzuola, posizionata - ancora una volta - in un punto strategico della Linea Gotica, venne quasi del tutto distrutta da un bombardamento Alleato.

La ricostruzione cominciò appena terminata la guerra e venne eseguita sul perimetro esatto della civitas originale, ma con un’architettura moderna, che affiancò alle antiche porte rinascimentali e alla possente rocca, strutture avveniristiche, come la chiesa di S. Giovanni Battista e la Casa del Popolo, creando un contrasto di materiali e forme stridente quanto armonico.

Situata nell’alta valle del Fiume Eterno (Santerno) Firenzuola resta isolata dal resto del mondo, offrendo paesaggi mozzafiato che vanno dalle cave di Pietra Serena, tanto amata dal Brunelleschi, alle acque azzurre del fiume Rovigo.

Un territorio aspro, dalla terra dura e dalle colline brulle, che a tratti riecheggiano la lontana Arcadia, terra di maghi…

Lasciata la valle è infatti la Natura che detta le sue leggi: strade impervie, campi incolti e radure magiche, tenute segrete da imponenti castagni o da impenetrabili pinete.

Solo ogni tanto, in lontananza, si odono le esplosioni ovattate delle mine dei cavatori, intervallate dai rintocchi delle pievi romaniche e dell’abbazia di Moscheta.

Nella valle corrono automobili, per strada si fa festa e le motociclette sfrecciano per i Passi del Giogo e della Futa… ma il vasto territorio circostante nasconde realtà dimenticate: sono le Città fantasma, incastonate nella roccia delle montagne.

 Da quasi mezzo secolo borghi antichi giacciono nel silenzio più totale. Fagocitati da una vegetazione quasi impenetrabile e dimenticati dagli uomini, nascondono antichi tesori, come il Borgo di Brento Sanico, o “Brento la Volpe”, che all’interno della cappella diroccata svela, sotto l’intonaco cadente, preziosi affreschi del 1500; o come il Borgo di Castiglioncello, un intero paesino fantasma, al quale solo i più avventurosi osano avvicinarsi.

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Rinomata per la lavorazione artigianale della PIETRA SERENA, Firenzuola mantiene un impianto urbano con la configurazione trecentesca delle “terre nuove” della Repubblica fiorentina.

Conserva parti del circuito murario medioevale trasformato nel XV sec. da Sangallo  il Vecchio in possente cinta bastionata.

Lungo l’asse viario principale che attraversa il borgo è la PORTA FIORENTINA con campaniletto e la PORTA BOLOGNESE.

Di particolare interesse sono la ROCCA che ospita il MUSEO DELLA PIETRA SERENA e la CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA.

Nei dintorni è la BADIA DI S. PIETRO in VINCOLI a Moscheta risalente al 1034, uno dei primi insediamenti Vallombrosani.

Moscheta è punto di partenza per escursioni a piedi e a cavallo nelle aree protette demaniali.

Comune di Firenzuola

tel. 055/819941 - fax 055/819366

www.comune.firenzuola.fi.it


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